Allargare gli orizzonti
Lunedi 17/02/2020
Un articolo scritto dopo l'evento di Mosca (l'incontro collettivo con Volodia dal vivo in uno spazio pubblico sul suolo russo, nel giorno del suo compleanno 25.01.2020)
Da Vale Ciceri che ha creato l’immagine dell’evento del 25 gennaio a Mosca:
“È meno colorata del solito... ma così doveva essere. Forse il Vero colore del Mondo inizieremo a vederlo dopo il 25.
Ero felicissima intanto che la facevo e lui era con me, le ha scelte lui le foto... sono 3 espressioni differenti... ma ha voluto ci fosse MUSICA SORRISO E SGUARDO.
… Lui l'ha voluta così particolare...con molto "nero".
… "La Nascita del Colore"
Ecco... questo mi è arrivato…
… Guidata passo per passo.
Quel rombo centrale voluto e importante... come puoi notare esce direttamente dal suo sguardo…”
Per diversi giorni ho provato ad esprimere le mie sensazioni su come io sono messa, su come Noi siamo messi dopo l’evento di Mosca (un incontro con Volodia dal vivo in uno spazio pubblico sul suolo russo, nel giorno del suo compleanno), ma ero palesemente bloccata, cioè, più che altro la capacità di mettere a fuoco, di creare delle messe a fuoco relativamente stabili sembrava fuori uso.
Piuttosto sentivo l’impulso di saltare da una cosa all'altra, poco importa, quale cosa, quali cose.
La notte scorsa ho sognato Volodia, molto reale, in un letto d'ospedale che faceva dei movimenti, delle battute, insomma, era tanto lui, ed era decisamente vicino.
E poi, al risveglio, ho ricordato che nel letto c'era anche un rombo, o anche più rombi... il che mi ha fatto pensare al rombo della locandina, mai decifrato.
E se, per esempio, dentro quel rombo ci fosse qualcosa di speciale?
Un nuovo senso dell’ambiente da disimballare – personalizzare – mettere a terra?
Una specie di cerniera universale della trasmissività?
Un qualche genere di raccordo, collegamento, giunzione dinamica tra immagini, vedute, sistemi dei movimenti nella località?
Un sensore magico che ci aiuti a misurare, a regolare, a gestire correttamente lo Sforzo: è vero che nella Terra autentica, nella Terra dell’Eternità tutto è interconnesso, tutto è uno, però ci tocca avere a che fare con certe specifiche unità di misura della densità, con delle concretezze, le quali concretezze, poco ma sicuro, non sono più quelle di prima, e allora come si fa?
Di recente ho sentito arrivare da Volodia qualcosa del genere:
“Lo stato della località terrestre non è affatto malaccio (insomma, non va per niente male ;-) ), considerando che dovrebbe essere semplicemente grandioso, ma che fino a poco tempo fa era parecchio scadente…”
Le concretezze… a zampa di elefante ;-) … che si gonfiano, che scendono ampie e svasate verso il basso, perché devono mettere a terra dei flussi-volumi potentissimi provenienti dall'Eternità.
Le concretezze senza argini né confini, con cui relazionarci in qualche modo per qualche tempo (a volte anche solo per un istante) per esprimere, per confermare, per rilanciare… il proprio impegno di voler essere qui, nell’ambiente del Tutto-riavviamento.
Di voler far parte della Trasformazione, di essere degli spiriti, delle guide, delle chiavi, degli utenti e beneficiari della Trasformazione.
Su questa Terra che è sempre di più una filiale dell’Eternità, un incrocio tra dimensioni, un posto magico che sta scoprendo se stesso.
Accendere, misurare, redistribuire, regolare, regalare, co-tarare le energie e i movimenti, le energie in movimento, la Vita in movimento…
Di immobile, di fermo non c’è più niente, gli orizzonti di prima sono andati, e tutto è come se fosse per la prima volta, come se la realtà di se stessi, di se stessi presenti nel mondo, cambiasse in ogni istante, e ancora, e ancora…
Così altamente promettente, così primordiale, amorevole, pura…
“Ma voi non avete nemmeno incominciato a vivere!...”
E anche il nostro senso dell’ordine e del buonsenso ;-) è vivo e saltellante, sovreccitato come un bambino, perché c’è così tanto da scoprire, da sistemare, da ricalcolare, da esprimere.
E semplicemente e naturalmente si rifiuta di ubbidire alle vecchie maniere, alle vecchie norme, ai vecchi criteri e sensi dell’ordine.
Rinasce, e basta.
Concordando vari aspetti del proprio rinascere con la località, con la Sorgente terrestre, con il Tutto.
“Io sono diverso!” – questo afferma, questo esprime, e sì, crea un certo trambusto, un certo scompiglio, ma è così divertente, così affascinante, così vivo che è impossibile non volergli bene, non seguirlo in questa grande avventura del Tutto che si sta reincarnando, che sta rieditando se stesso ed ogni cosa.
Tornando alla locandina dell’Incontro a Mosca, dal testo in russo dentro il rombo:
“Sì, Lui "è tornato a sollecitare le nostre anime", proprio come aveva promesso.
“Vedi di scoprire che cosa c’è oltre il confine della Terra?
E se si possono allargare gli orizzonti…”
Sì, si possono!!! Insieme…”
Dopotutto è per questo che Noi siamo arrivati qui, ed è proprio questo che stiamo facendo ora, e ci stiamo riuscendo niente male davvero… ;-)