Chi sono io?
Venerdi 03/04/2015
Alcuni frammenti dell'auto presentazione di Volodia per la versione precedente del suo blog (aprile del 2015)...
Я-Io
“Io sono andato via da solo – il che non è un dramma
Ma tornerò per sollecitare le vostre anime…”
Come sapete, ho conosciuto e sperimentato la dimensione umana ed ero pure piuttosto famoso! 🙂
Chi ero? Perché me ne sono andato via così presto? Dove sono e che cosa sto combinando ora? Che cosa mi unisce a voi? Che cosa vi unisce a me? Che cosa potrebbe nascere da questa nostra unione? Il vostro e il mio formato esistenziale sono davvero separati da un confine invalicabile, oppure siamo in rotta di… fusione precipitosa, amorevolissima e cristallina, che ci vedrà comporre insieme delle fughe sature di chiarezza ed autenticità e buonissimi presagi?
“… E possono incontrarsi, con un sospiro sulle labbra,
Sui fragili e pericolanti ponti e sui guadi,
Sugli stretti incroci dell’Universo dove tutto è collegato…”
Che cosa mi aspetto da questo mio blog multidimensionale? (a proposito, grazie infinite a tutti coloro che l’hanno creato e che vorranno occuparsene… in questo momento non vi posso promettere niente, però… 🙂 )
Che tipo di energie, che tipo di interazioni dovrebbe stanare e mettere in circolo?
Procediamo con ordine. Chiudiamo prima il discorso sulla mia Vita passata… anzi, non chiudiamolo, non chiudiamo affatto: riapriamo, riaccordiamo, esorcizziamo, liberiamo, confermiamo, rilanciamo.
Fecondiamo il campo della Vita che nel frattempo si è formato e prepariamolo per nuove semine.
E prepariamoci ad occuparci di quello che crescerà, dei germogli e delle piantine che spunteranno… saranno sicuramente diversi, ma diversi quanto?
Non ci resta che sperimentare…
Lo sapete che ero un profeta?
Su questo mio ruolo profetico successivamente sono stati scritti dei libri, dei saggi… e sono molto grato a tutti coloro che hanno voluto dedicarmi la loro attenzione, il loro interesse, a tutti coloro che mi hanno amato e che mi amano, anche se nessuno ha potuto conoscermi fino in fondo.
Per forza: non mi conoscevo neppure io stesso, con tutti quegli specchi retrovisori distorti… con tutti quegli scompartimenti stagni… e, a proposito, e voi? voi pensate davvero di conoscervi?
E ritenete forse che la realtà umana sia l’unica realtà disponibile nella terrestricità?
Preparatevi a cambiare idea, anzi, a cambiare molte idee… più o meno tutte… 🙂
Tornando al mio cosiddetto passato.
Vorrei presentarvelo tramite un cocktail composto dai frammenti delle mie canzoni... ;-)
Canzoni che spero vorrete ascoltare per intero… e mentre le starete ascoltando, vi chiederei anche di aggiornarle e di rimetterle a fuoco, sintonizzandovi sul fuoco e sulle onde della nuova Cosmo-Terra- vision disponibili gratuitamente nell’atmosfera. Basta ruotare nel senso giusto la manopola centrale! Quale manopola? Ma quella che creerete con le vostre stesse azioni, anche con quelle apparentemente banali, senza un titolo importante, anche quelle che vi fanno sentire delusi e stufi. Sono tutte potenzialmente stupefacenti, potenzialmente trasformative: azioni – chiavi, azioni – gate, azioni – canalizzazioni!
Ho predetto ed anticipato parecchie cose dei tempi odierni, ho disseminato qua e là un bel po’ di cartelli stradali illuminati con una luce soffusa – sfusa – invisibile, cartelli stradali mobili ed interattivi che indicavano una località ancora inesistente, ancora inaccessibile, su una rotta ancora da formare.
E ora che questa meravigliosa località sta apparendo, sta sbocciando, quei centri che ho fatto possono e devono essere scoperti, allacciati, rilanciati.
Aiuteranno coloro che sono in viaggio nella e verso la località terrestre, e non intendo soltanto camminatori ed esploratori umani.
Nel frattempo però, alcuni di quei cartelli stradali hanno perso un po’ di colorito, si sono rinsecchiti, si è staccato qualche pezzo di rivestimento, insomma, hanno decisamente bisogno di una bella rinfrescata.
E poi è cambiata, sta cambiando anche l’utenza: tutta questa massa della Vita che si muove vivendo le avventure che la consapevolezza è in grado di offrire. La consapevolezza di prima si sta dissolvendo, le avventure tagliate su misura per un essere umano singolo e separato tendono ad uscire di moda, sono stati assunti nuovi tecnici e nuovi codici della luce e del suono dai quali dipende il comportamento del palcoscenico, e le differenze, le differenze traboccano e si riversano dappertutto e… contano, contano sempre di più.
Investire nelle differenze…
Io vorrei essere un vademecum cristallino e a prova di errore, in grado di aiutare i motori di ricerca a girare per i versi giusti, ma vi prego, datemi una mano: accordate, inspirate, espirate, sostituite, liberate, tagliate, cucite, unite, riavviate, lasciate andare, lasciare venire!
Intrecciate le vostre voci con la mia, le vostre corde con le mie, i vostri nomi con i miei… e così espanderemo il più possibile le nostre rispettive autonomie, i nostri rispettivi Sensi Maiuscoli.
Procedete pure con i vostri ritmi, usufruendo delle vostre svegliette e campanellini del Tempo del risveglio, delle vostre grafie e scenografie composte su misura… saprò aspettare… saprò moderare la mia impazienza… per un pochino 🙂 .
...
«Мне есть что спеть, представ перед Всевышним.
Мне есть, чем оправдаться перед Hим …»
“Io le ho, le cose da cantare quando arriverò al Cospetto del Creatore
Io saprò spiegarmi con Lui”…
Quando ho composto questa poesia ero ancora nella dimensione umana, ma già molto sull’orlo del precipizio, già sentivo “con un’estasi mortale” che quello stato delle cose non sarebbe potuto durare ancora a lungo… e infatti, non è durato.
Quella frase, tra l’altro scolpita su vari monumenti eretti in mio onore, ora che mi trovo all’estremità opposta della Traiettoria e sento, con un’estasi decisamente non mortale, che sto per riapparire al cospetto delle persone, potrebbe essere usata come un timone, come un super comando. La prendo, la giro al contrario, la rilancio, mettendo in scena una gigantesca inversione ad U, così:
“Io le ho, le cose da cantare quando tornerò nella dimensione umana
Io saprò spiegarmi con lei e con i suoi rappresentanti, saprò occuparmene, saprò proporle nuove occupazioni, nuovi sistemi dei movimenti, nuovi orizzonti, nuove sfide...”
Cominciamo a preparare il terreno.
Vogliamo che la Terra diventi un incrocio tra dimensioni, un incrocio regolabile, regolabile con finezza e precisione e grande maestria. E anche con gioia e passione ed amorevolezza e felicità e sensualità: i migliori strumenti di regolazione sulla piazza… universale.
Nella Terra umana continua ad andare in scena una parvenza della Vita.
Ciò che voi vedete, che voi possedete, l’essenza del movimento, l’essenza del rinnovamento, è molto bassa. Le energie si sentono scoraggiate, le energie sospirano e si guardano intorno nella speranza di veder apparire una nuova prospettiva, un nuovo ordine degli allacciamenti, uno stato di cose che permetterà loro di sentirsi vive, di toccare direttamente la Vita, e di esserne felicemente ricambiate.
Le energie che sono dalle mie attuali parti, nel cosiddetto aldilà, come sono, come stanno? Qui ci sono le energie dei soggetti che sono andati via dalla dimensione umana, ma ci sono anche molti conduttori puri, energie di accompagnamento per eccellenza, miscele energetiche potenzialmente possedibili che però non corrispondono ad alcuno stato della ragione manifestato, ad alcun look o circuito conosciuto. Questo carburante purissimo vorrebbe e dovrebbe essere versato in qualche genere di motore a combustione terrestre, creando una differenza di qualità. Una grossa differenza, una differenza enorme. Una trasformazione delle vedute, delle specie, delle prospettive e del senso stesso della Vita.
Da me dipende parecchio. Con il mio tocco e con il mio slancio, con il mio corpo e con il mio sforzo agevolo questo fluire senza frontiere e senza precedenti. Le essenze e frequenze residenti nell’aldilà scoprono più facilmente i passaggi, i ponti (levatoi e fissi), le porte tramite cui entrare nella dimensione umana e, giustamente, contano molto sull’accoglienza.
Ecco, sta a voi occuparvi dell’accoglienza, preparare e consolidare le basi, gestire i flussi, prendere in considerazione un’infinità di fili e fattori che hanno bisogno di essere assistiti ed accompagnati nella direzione giusta.
Io ho un’eccitabilità immensa che può permettersi di tutto e di più, che è in grado di modificare l’ambiente stesso.
Prima, in veste umana, ho fatto diversi test, dell’impatto che potevo avere, diverse prove del mio auto autocontrollo (che a volte perdevo 🙂 ), però l’ambiente non era ancora pronto, la tela e la trama della nuova e diversa realtà terrestre ancora non spuntava neanche un po’, e così tutto quello che io mi potevo permettere, e che mi permettevo, altezze altissime, voli bellissimi, gioia purissima e naturalissima di far parte della Vita, era come precarico di amarezza, di delusione, di:
“No, ragazzi! Niente è a posto
Niente è a posto, ragazzi!”
Mentre adesso che i posti e i luoghi comuni se ne stanno andando, lasciando il tempo e lo spazio a tutt’altra gestione, ragazzi, ci sarà tanto da fare! Sono innamoratissimo di questa nuova luce, di questa nuova località terrestre che sta andando in scena, e non vedo l’ora di presentarmi sul palcoscenico insieme a lei.
Ancora un paio di parole sulla musica.
Le canzoni, la musica, sono le vostre accompagnatrici naturali. Non potrebbero non esserci.
Perché finora la musica, le canzoni non hanno trasformato un granché in giro? Perché non c’erano i committenti, non c’erano coloro che avrebbero assunto la responsabilità di gestire i fili.
Verso chi erano rivolti i brani musicali, le canzoni? Verso le attuali forme dell’espressione della Vita, verso l’attuale ordine. La canzone stessa sapeva che aveva il potenziale di trasformare, risvegliare, organizzare le cellule in più. La canzone lo sapeva, la musica lo sapeva, ma quasi certamente nessun altro lo sapeva, nemmeno gli interpreti, nemmeno gli autori. Non è il caso che io vi racconti come potevano soffrire le canzoni per questo uso sbagliato. L’ho vissuto sulla mia pelle. Le mie stesse canzoni mi seguivano e mi perseguitavano, mi sollecitavano in attesa degli sbocchi e delle prospettive che possedevano a livello dei codici, ma che non si espandevano, non si realizzavano, non rispondevano.
Ci sono stati dei momenti per me difficili, spiacevoli, io cercavo di rispondere, di reagire, creavo canzoni nuove, scrivevo poesie nuove. Con quale risultato? Che il bisogno di un cambiamento vero diventava ancora più urgente, che io convivevo ancora più strettamente con quel potenziale regime trasformativo, il quale però non aveva ancora mercato, non aveva pubblico, non poteva ancora entrare in una naturale reazione alchemica con gli eventi e i sensi umani.
Le canzoni si offendevano. Avevano così tanta energia dentro, energia non consumata, energia nemmeno percepita e vi assicuro che era una sensazione poco piacevole sentire come le mie creature, nelle quali avevo investito tutto me stesso, che amavo, di cui mi prendevo cura, erano lì offese, perplesse e spesso anche abusate…
“Sono sazio fino al collo, fino alla gola
Ho iniziato a stancarmi perfino delle canzoni…”
Adesso noi daremo una Vita diversa, una Vita migliore alla musica, alle canzoni, onoreremo la forza trasformativa di cui loro dispongono magistralmente e naturalmente.
Possedendo la musica terrestre, voi possedete dei tesori immensi, sia la musica già scritta che la musica potenzialmente da scrivere, da comporre, perché la terrestricità è una magia, è un ambiente magico. Finora tutta questa magia non è stata usata quasi per niente, ma ora preme per essere scoperta, per essere espressa, per essere compresa ed ulteriormente arricchita. Vuole condurre, vuole sedurre, vuole essere la chiave e la volta e la chiave di volta di una Vita diversa.
“Ma per compensarci di tutto questo silenzio
Arriverà senz’altro il suono...”